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Aermacchi: serve un progetto partecipato


Poche settimane fa è stato ufficializzato il Rapporto sull’eco-sostenibilità urbana che ci obbliga a qualche riflessione, se davvero vogliamo cambiare il futuro di Varese – la Città Giardino che ha subito un calo nella graduatoria su oltre 100 città esaminate per inquinamento, consumo di suolo, consumo di acqua, presenza di alberi, qualità dell’aria.



Dati che a nostro parere derivano da una gestione totalmente inadeguata della città negli ultimi 20 anni che l’Amministrazione Galimberti ha gradualmente migliorato, iniziando un processo di rinascita urbanistica e sociale facendo leva su alcune importanti opere pubbliche: – Il piano stazioni – La nuova biblioteca nell’ex Caserma Garibaldi e la sistemazione del comparto di Piazza Repubblica – L’accesso alla città dall’autostrada


Di concerto con queste opere pubbliche di primaria importanza, ve ne sono altre di natura minore o di diversa tipologia (es: il campus diffuso di Bizzozero, il palaghiaccio, la riqualificazione energetica delle Scuole) aventi lo scopo di contribuire a rigenerare luoghi e quartieri, senza dimenticare infine l’importanza di tutelare e recuperare luoghi simbolo della nostra Città come il Sacro Monte ed il Lago di Varese.

Crediamo sia urgente rivedere alcuni importanti strumenti operativi di pianificazione della Varese del futuro. Prima di tutto è importante operare una revisione del PGT per dotarsi di uno strumento urbanistico all’altezza delle sfide di una vera città giardino, verde non solo di giardini privati delle ville storiche ma anche di parchi urbani di nuova concezione e fruizione.

In parallelo, e in modo complementare, dovrà essere predisposto il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), pensato con l’obiettivo di riacquistare spazi per i cittadini, di passare finalmente da una logica dei “non luoghi” (strade e piazze che servono solo da sistema veicolare e non per l’incontro tra persone) a luoghi dove vivere, e vivere bene, di aumentare zone pedonali e a traffico limitato per il benessere collettivo. Parallelamente a queste attività di natura pubblica vi sono delle iniziative imprenditoriali che, a nostro parere, devono essere complementari e coerenti alla trasformazione e rigenerazione della Città, che per noi dovrà essere inclusiva, moderna, sostenibile e solidale. E’di questi giorni la notizia di un importante piano di intervento per l’area dell’ex Aermacchi da parte di investitori privati che comprende, in linea di massima: l’abbattimento dell’esistente, una importante e necessaria bonifica ambientale ed una successiva costruzione ex-novo di strutture di tipo commerciale e ricreativo con la creazione di una ampia area verde. In molti si sono già espressi con critiche e apprezzamenti.



Ricollegandoci al report sull’ecosostenibilità citato in apertura crediamo che questo progetto sia molto importante per Varese. Dalla nostra analisi sono diversi gli aspetti positivi, tra di essi è doveroso citare: – Il recupero di un’area molto vasta e la relativa bonifica, non solo delle coperture in amianto ma di un’ampia superficie di suolo che sarà restituito alla cittadinanza – Una limitata occupazione di nuovo suolo con la contestuale messa a disposizione di alcuni servizi importanti per le Persone e le Famiglie

Sicuramente altri aspetti possono e devono essere considerati in modo più specifico e approfondito proprio per le possibili criticità che potrebbero generare: – La parte a verde dell’intervento per la quale riteniamo fondamentale un progetto paesaggistico contemporaneo che minimizzi i posti auto in superficie per lasciare la maggior parte dell’area a disposizione di un vero parco urbano – L’accesso delle automobili, il parcheggio delle stesse e le infrastrutture (strade, piste ciclabili) di collegamento con le altre zone della città. – La qualità architettonica degli edifici e le loro performance energetiche – La cesura che viene creata nel lotto dal passaggio carrabile tra via Crispi e via Sanvito

Per quanto riguarda la superficie commerciale, crediamo che l’esperienza dei privati e le loro capacità di essere da decenni in un mercato estremamente competitivo quale quello della grande distribuzione, sapranno recepire in un progetto così innovativo i contenuti che tutti riteniamo oramai importanti sia dal punto di vista culturale che sostanziale per il nostro futuro, quali ad esempio coperture a verde dei tetti per migliorare l’isolamento termico e il microclima cittadino, apertura a produzioni locali a km 0, politica di attenzione al “no packaging”, gestione attenta ai rifiuti ed agli scarti alimentari etc. etc.

Siamo ancora in una fase preliminare di valutazione da parte dell’Amministrazione Comunale, è per questo che la nostra proposta è soprattutto metodologica, basata su di un percorso costituito da tre azioni. – La condivisione – tra imprenditori e cittadinanza – dei valori fondanti la trasformazione e di ogni tappa del processo. Dalla definizione della vocazione dell’area, tenendo in debita considerazione la storia, fino ad arrivare alla presentazione del piano del progetto definitivo. – La costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare con competenze in Masterplanning, Urbanistica e Mobilità, che possa analizzare l’operazione nel suo complesso. – La restituzione alla Comunità degli esiti di questo processo di progettazione integrata prima di passare alla fase esecutiva Non crediamo che per fare tutto questo siano sufficienti 4 o 5 mesi ma siamo fiduciosi che la nuova Amministrazione Comunale potrà, entro la fine del 2021, completare queste attività e dar seguito alla realizzazione di questo rilevante intervento di rigenerazione urbana.

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